Celia Pym è un’anima ibrida che gioca fra due professioni a primo impatto molto distanti: l’infermiera e la magliaia. Già prima di completare i suoi studi di infermeria nel 2013, si era dedicata al rammendo, facendone una delle sue grandi passioni e non solo, anche parte centrale dei suoi progetti. Così nasce ad esempio il workshop Parallel Practices (2016): una sala di dissezione, aghi da lana, una ventina di partecipanti e i loro capi in maglia usurati. Pym tratta gli indumenti quasi come se fossero i loro proprietari, è interessata alle storie che portano con sé, affermando: sono storie di perdita, vita e colpevolezza; questi oggetti, rompendosi hanno svelato i segreti dei corpi che li avevano scelti ed indossati.
E così insegna come prendersene cura e come rammendarli, paragonando l’atto del rammendo a numerosi spots of care” e sconfinando senza indugi nell’opera artistica e nel decorativismo. Nei panni di un chirurgo ricuce con amore questi capi e le loro storie per ridarli ai proprietari con un nuovo patto di fedeltà e di bellezza.
Credits:
celiapym.com
Thanks to: Caterina Santullo