Le categorie dei filati
Esistono diversi filati, di natura vegetale, animale, artificiale. Alcuni provengono dagli scarti dei cibi come l’Orange Fiber altri dalla ricerca tecnologica come il Dryarn che galleggia.
I filati possono essere elastici, bottonati, ruvidi, fiammati, metallici, ecc. Poi possono essere semplici, ritorti, cablé, fantasia, stampati, ecc. Il settore tessile, e in particolar modo quello della maglieria, utilizza i filati il cui aspetto è legato alla natura delle fibre e del loro metodo di fabbricazione (torsione, incollaggio, filatura, assemblaggio, pettinatura, tessitura, ecc.) come pure alle manganature e ai trattamenti di nobilitazione complementari (tintura, mercerizzazione, stampa, rivestimento, ecc.).
In questa scheda trovate le categorie dei filati, in base alla loro dimensione, ‘titolo del filato’, e come scegliere il giusto filato per la giusta coppia di ferri. Ad esempio, con filato sottile lavorato con dei ferri grossi realizzerete una maglia a rete, oppure con un filato bulky lavorato con i ferri del 4 (laddove ci riusciste!) otterrete una maglia molto fitta, quasi un tappeto.
Quindi occhio a cosa scegliete!